BEA  – Best Event Awards
BEA  – Best Event Awards
Bea Festival. Zard e Cassina ad ADVexpressTV:

Due personaggi provenienti da esperienze e mondi diversi, uno sportivo e l’altro un manager con alle spalle la produzione di grandi eventi di successo, ma entrambi accomunati da una caratteristica unica: la capacità di stupire, coinvolgere e far sognare.

Si tratta di Igor Cassina, l’atleta per oltre un decennio simbolo della ginnastica italiana e passato alla storia per aver conquistato l’oro alle Olimpiadi di Atene grazie a un movimento di rara difficoltà, da lui stesso brevettato, il ‘Cassina’, e David Zard, professionista visionario e impresario musicale con quarant’anni di successi alle spalle. Un mito che ha portato in Italia Cat Stevens, Elton John, Tina Turner, Lou Reed, Frank Zappa e gli Stones e, ancora, Madonna, Michael Jackson, Bob Dylan, i Genesis in una carriera straordinaria che continua ancora oggi, con il concerto dei Tokio Hotel del 2015.

Li abbiamo intervistati al Bea – Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication di ADC Group, andato in scena il 29 e 30 settembre scorso al Teatro Franco Parenti di Milano (vedi notizia correlata a fondo pagina), dove sono intervenuti in qualità di relatori per raccontare la loro personale esperienza nel costruire eventi di successo (vedi notizie correlate a fondo pagina).
D’obbligo la domanda: quali gli ingredienti per la riuscita di un evento, sia esso un’esibizione sportiva che lascia a bocca aperta alle Olimpiadi o un grande musical come Notre-Dame de Paris che incanta il pubblico?
GUARDA LE VIDEO INTERVISTE A DAVID ZARD E IGOR CASSINA SU ADVEXPRESSTV
Innanzitutto, per entrambi, la passione, che si traduce nella spinta a superare le difficoltà, siano esse legate, ad esempio, alla resistenza fisica e alla capacità di affrontare prove molto impegnative come nel caso di Cassina, che al Bea Festival ha spiegato: “La performance sportiva è come un evento: deve essere ‘buona la prima’, hai solo una possibilità di dare il meglio. A me dicevano che ero troppo alto, che non ero portato, ma io dall’età di 10 anni ho deciso di arrivare lì, alle Olimpiadi. E ho convogliato le mie energie in questo sogno”..

E ancora, passione intesa come capacità di ingegnarsi per far fronte a condizioni avverse come nel caso di Zard che ha raccontato: “Ho studiato fino alla terza media. A Tripoli, in epoca post fascista, l’antisemitismo rimbombava ancora nei cuori della gente e noi emarginati non venivamo invitati alle feste. Allora decisi di organizzarle io, eventi dove tutte le etnie erano ben volute. Mi facevo prestare i dischi – bellissimi – dai militari della base americana e me li facevo inviare dall’Italia. Dalle feste a casa passai alle feste della scuola. Erano i miei primi eventi. Un giorno mi venne in mente di organizzare Piccola Sanremo: registrai con il mio Geloso le canzoni del Festival alla radio e le feci cantare nei locali di Tripoli a giovani italiani, maltesi, greci, ebrei. Ebbe un successo strepitoso”.

A dimostrazione che, come osserva lo stesso Cassina “Chi ha passione fa tutto con estrema naturalezza, è una vocazione. E il pubblico lo avverte e sta lì a guardarti con il fiato sospeso. Trasmetti una verità di vita, uno stimolo che chi osserva si porta a casa per sempre”.

E se si lavora con onestà, cercando di portare sul palco uno spettacolo sfruttando tutte le tecnologie e gli effetti possibili “si realizza un evento -dice David Zard – che la gente, quando lo vede, gli attribuisce un valore e ringrazia perché è proprio quello che voleva vedere”.

Cos’è allora un evento se non un’alchimia di mille ingredienti, come spiega il produttore di ‘Romeo e Giulietta’, tra i quali non possono mancare il sogno, la capacità di regalare un’emozione, anche attraverso un’esibizione sportiva, e quel tocco di creatività che stupisce e fa capire che nell’aria c’è qualcosa di nuovo.

Il tutto senza mai fermarsi, senza guardare solo a una meta ma spostando oltre lo sguardo, verso l’orizzonte, come suggerisce Zard e come ribadisce Cassina. “Perché le sfide sono meravigliose: ci arricchiscono, “chi non si forma, si ferma”. Non solo. L’energia positiva che ti arriva da un successo va reinvestita, ed essere motore per fare cose nuove”.

Una buona regola di condotta che è chiave di successo anche per il mondo degli eventi.
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