Una mostra che parte dall’incapacità dell’uomo di percepire l’ambiente che lo circonda, una cecità che oggi fa i conti con un ecosistema in grande sofferenza. Le piante ci insegnano come risolvere il problema partendo da una time line con dati e statistiche che trasmettono un messaggio sorprendente. I video in time-lapse testimoniano l’intelligenza e la loro incredibile forza mentre fasci di luce proiettati sulle piante raccontano come questa “Nazione” ha imparato a comunicare per sopravvivere: è la visualizzazione dell’intelligenza sensoriale delle piante.
Realizzare La Nazione delle Piante, una mostra a cura di Stefano Mancuso, parte della XXII Triennale di Milano dal titolo Broken Nature: Design Takes on Human Survival, a cura di Paola Antonelli. Dall’intelligenza sensoriale delle piante nasce un percorso per insegnare come sopravvivere sulla terra.
Il racconto parte dall’incapacità dell’uomo di percepire l’ambiente: 85% piante, 0,3% animali dei quali solo 0.01% uomini e il restante 14,7% batteri. Una cecità che oggi fa i conti con un ecosistema in grande sofferenza. Come risolvere il problema ce lo insegnano le piante partendo da una time line con dati e statistiche che trasmettono un messaggio sorprendente. Una stanza caleidoscopica accoglie il visitatore con quattro prismi rotanti contenenti piante illuminate da luci che mimano il ciclo solare. Sono esseri straordinari che lanciano messaggi e ascoltano i suoni a basse frequenze dell’acqua che scorre. Video in time-lapse testimoniano l’intelligenza e la loro incredibile forza, mentre fasci di luce proiettati sulle piante in una stanza buia raccontano come questa “Nazione” ha imparato a comunicare per sopravvivere. Il percorso si conclude in una stanza allestita come un vero congresso dove con un sistema audio multilingue è possibile ascoltare il loro messaggio all’uomo.